Fabio Genovesi
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Erbe aromatiche

Vero insaporitore naturale.
Sono dette erbe aromatiche tutte quelle erbe che contengono essenze profumate e sprigionano aromi caratteristici per ognuna di esse. Attualmente provengono, quasi tutte, da coltivazioni ma alcune possono ancora trovarsi allo stato selvatico. Hanno avuto un’importanza fondamentale nella cucina del passato per insaporire i cibi, sopattutto quando il sale costava molto e veniva sostituito da una grande quantità di erbe aromatiche, per di più spontanee, quindi con un maggiore potere aromatico. Si, quelle selvatiche hanno un aroma più intenso e più ”grasso”, mi viene in mente, per fare un esempio, la rughetta selvatica che con pochissime delle sue foglioline strette a forma di lancia riesce ad insaporire qualsiasi vivanda mentre quella coltivata ha bisogno di essere usata in grande quantità per raggiungere lo stesso effetto. Ce ne sono moltissime ma, alla fine, sono poche quelle che, in Italia, usiamo più spesso a livello nazionale, Rosmarino, Salvia, Prezzemolo, Basilico, Origano, Alloro, mentre altre sono usate più a livello regionale. Finocchietto selvatico in Sicilia, Mentuccia e Menta nel Lazio, Mirto in Sardegna, Timo, di varie qualità, in Toscana, Maggiorana, di diverse specie, nelle Marche e in Liguria, che è la regione che vanta il maggior uso di erbe, e cosi via. Ci fu un periodo della storia che furono addirittura quasi dimenticate quando presero il sopravvento le spezie, che essendo molto care, davano “nobiltà” ai piatti ed essendo secche potevano mantenersi a lungo. Ma con l’avvento della “nouvelle cuisine” è ritornato l’uso delle erbe aromatiche in ogni ricetta e nonostante il fallimento di questo tipo di cucina, le erbe sono rimaste a far parte dei nostri piatti. C’è chi ancora confonde l’erba aromatica con le spezie. L’erba è un aromatizzante fresco, anche se si può adoperare essiccato, proprio dell’ambiente mediterraneo, mentre la spezia è sempre, o quasi, un seme secco proveniente dall’Oriente o dall’Africa. L’erba aromatica fresca va spezzettata al momento dell’uso per poter dare il miglior risultato aromatizzante ad esclusione del rosmarino e alloro che devono essere preparati prima dell’uso perchè cosi perdono un po’ della sensazione amara. Inoltre bisogna tener presente che durante la cottura alcune modificano le loro aromaticità come il rosmarino nelle carni arrosto che tende a sprigionare una forte sensazione erbacea coprente gli altri delicati aromi, e alcuni tipi di basilico che durante la cottura con il pomodoro producono un forte odore di menta. Ecco perchè le erbe vanno usate con esperienza rifacendosi alle tradizioni che sono sempre fondate sull’esperienza di generazioni e su associazioni di sapori provati e collaudati scoprendo, per esempio, che la salvia si sposa magnificamente con il maiale arrostito e con il vitello nei saltimbocca, il rosmarino negli arrosti insieme all’aglio, il finocchietto selvatico con il pesce azzurro esaltandone il sapore,che il basilico non tradirà mai il pomodoro, che la maggiorana non va molto d’accordo con le carni e i pesci cucinati in maniera semplice ma è superlativa con i loro ripieni e con le uova. Ed è l’esperienza che ci porta a scoprire anche nuove combinazioni di accostamenti come la menta con il polpo in insalata, che la mentuccia non va bene solo con i carciofi ma anche con i porcini arrostiti o ovoli crudi, che poco alloro rende superbo il pesce grasso in umido e altri innumerevoli abbinamenti. Nelle cucine degli altri Paesi, sia europei che extra, le qualità delle erbe aromatiche usate sono veramente tante e, debbo dire, con buoni risultati ma forse i nostri prodotti alimentari hanno già naturalmente le loro aromaticità e a noi bastano quelle poche erbe per raggiungere il ”sublime”.

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