Agosto: “marito mio non ti conosco” e invito amici, parenti e affini ad una bella gita a Villa d’Este a Tivoli, non solo per passeggiare nei suoi splendidi giardini e rinfrescarsi dalla canicola sotto le cento fontane, ma soprattutto per visitare una mostra originale dove Arte e Cultura si fondono in un unicum dagli effetti strepitosi. Fino al 30 ottobre infatti è in allestimento l’opera espositiva dedicata a Ludovico Ariosto in occasione del 5° centenario della prima pubblicazione dell’Orlando Furioso, dedicata al Cardinale Ippolito I° d’Este conosciuto alla corte ferrarese, il cui nipote Ippolito II° farà appunto costruire e decorare nella seconda metà del ‘500 Villa d’Este a Tivoli. Il legame dunque è forte e l’idea dei curatori non poteva essere più appropriata. Si è voluto infatti ripercorrere su un lungo arco temporale dal ‘500 al ‘900 gli episodi salienti dell’Opera vista con gli occhi di quanti nelle Arti figurative ne hanno tratto ispirazione.
“Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto”. E’ l’incipit dell’Orlando Furioso con tutti i suoi intrecci e i mille personaggi frutto di una fantasia sfrenata e geniale. Orlando e Angelica, Astolfo e Ginevra, Rinaldo e Ruggero, Brandimante e Medoro, tutta una serie di romanzi nel romanzo fonte inesauribile di altrettante opere d’Arte, a cominciare da un disegno di Tiziano riprodotto in una celebre xilografia, ai 3 arazzi francesi, alla tela decisamente la più famosa di Dosso Dossi per arrivare, attraverso le varie sezioni della Mostra, ai dipinti di Ingres, Delacroix e Dorè e le sculture di Barye con il famoso ippogrifo ariostesco. Una realizzazione veramente imponente ed encomiabile organizzata dal Polo Museale del Lazio diretto da Edith Gabrielli e curata dalla ben nota architetta Marina Cogotti che tanto si è adoperata anche per noi a Velletri, in collaborazione con Vincenzo e Monica Preti.