Oman: Cuore d’Arabia

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30 Giugno 2016
Asparago
30 Giugno 2016

Oman: Cuore d’Arabia

MarcoViaggiamo su strade così perfette che sembra impossibile siano state costruite attraverso wadi e montagne, visitiamo città moderne dove gli edifici però non possono superare l’altezza dei minareti. Muscat, la Capitale vive di contrasti: da una parte la zona più antica con luoghi come il souq di Al Dhalam o il mercato del pesce, dall’altra i quartieri più commerciali e quelli dove sorgono gli uffici dei Ministeri. In mezzo si trovano il palazzo protetto da due antichi forti, la Royal Opera House e la Grande Moschea terminata nel 2001. Da fuori è un’imponente costruzione che occupa 40.000 mq di superficie compresi i suoi giardini e le vasche per lavarsi; l’eleganza del marmo bianco di Carrara, sul pavimento uno dei più grandi tappeti tessuti a mano in un unico pezzo del mondo (realizzato in Iran misura 60×70 m) sul quale possono camminare solo i fedeli e in alto uno dei più enormi lampadari di cristallo Swarovski che si sia mai visto. Dalla capitale ci dirigiamo verso Jabal Akhdar, la “montagna verde”, a 3.020 metri di altezza sull’Hajar. Sulla strada Barikat Al Mauz è un’esplosione di vegetazione: nel villaggio ognuno ha il suo pezzo di terra dove crescono palme da dattero e banane irrigate attraverso l’antico sistema del falaj, un canale che segue il perimetro dell’oasi. Più si sale, più le strade si fanno ripide e le temperature si abbassano. Nella luce calma della sera immaginiamo questi pendii in aprile e maggio, i mesi in cui i melograni lasciano posto alle rose che colorano le pareti rocciose di una tinta inusuale e sorprendente. Dai petali del fiore gli abitanti della zone ricavano l’acqua di rose, usata per profumare ma anche per cucinare! Il viaggio prosegue verso il deserto: oltre le Ash Sharqiyah Sands vivono ancora 3.000 beduini delle tribù nomadi come quella più numerosa dei Wahiba. Il colore aranciato delle dune al tramonto ti toglie il fiato, è il vento il protagonista di questo momento della giornata, che in un attimo mangia le tue orme nella sabbia e che ti ricorda che nel deserto niente resta, ma tutto passa e va!…. Proseguiremo per la strada costiera per giungere a Sur. La gente di Sur ha un’antica tradizione marinara, commerciale e artigiana. Lungo le darsene non è raro vedere artigiani intenti alla costruzione dei dhow, tipiche imbarcazioni lignee in uso nei mari arabi fin dall’antichità. I marinai d’un tempo erano abituati a percorrere grandi distanze via mare fino a raggiungere i lontani porti delle coste africane. Il tempo per visitare il Bimah Sinkhole, una spettacolare dolina carsica con una larghezza di 40 metri dall’acqua cristallina colore verde smeraldo. Infine qualche giorno al mare in uno degli hotel più spettacolari della città, lo Shangri-La Al Waha!…… Gli ingredienti ci sono tutti: montagne magnificamente inquietanti, a tratti spoglie e cupe, in altri verdi e misteriose. Un deserto ocra di dune e spianate infinite, un mare di smeraldo con spiagge bianchissime abitate da uccelli e tartarughe.

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