Cosa prevede e cosa cambierà. A ottobre referendum popolare
Il 12 Aprile, con 367 voti a favore e 7 contrari è stata votata in via definitiva dalla Camera la riforma costituzionale, il cosiddetto ddl Boschi. A ottobre la legge verrà sottoposta a referendum popolare, non avendo ottenuto la maggioranza dei 2/3.
L’iter
La legge dal titolo “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, è stata presentata per la prima volta in aula l’8 aprile 2014 per poi essere approvata dal senato l’8 agosto dello stesso anno. Il testo è così passato per la seconda approvazione alla Camera e approvato il 10 marzo 2015 per poi essere trasferito da un ramo all’altro del Parlamento dal momento che l’articolo 138 della Costituzione stabilisce che le leggi di revisione costituzionale debbano essere “adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi”. L’iter è così proseguito: approvazione in Senato il 13 ottobre 2015, alla Camera l’11 gennaio 2016, e di nuovo 20 gennaio 2016 Senato e infine l’approvazione definitiva alla Camera il 12 aprile 2016.
Cosa prevede e cosa cambierà:
FINE DEL BICAMERALISMO PERFETTO
Solo la Camera dei Deputati avrà il rapporto fiduciario con il Governo e solo la Camera voterà le leggi. Il Senato è chiamato a votare solo in alcuni casi specifici: per leggi che regolano i rapporti dello stato con l’Unione Europea e gli enti territoriali, per leggi di revisione costituzionale e leggi costituzionali e quelle che riguardano i referendum popolari. Inoltre solo la Camera dei Deputati potrà essere sciolta dal Presidente della Repubblica e la seconda carica dello Stato sarà il Presidente della Camera e non più quello del Senato.
IL SENATO
Il Senato sarà un organo rappresentativo delle istituzioni territoriali. Sarà composto da 100 membri: 95 senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali – tra cui 21 sindaci – e 5 senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica
SENATORI A VITA
i Senatori a vita saranno solo gli ex Presidenti della Repubblica. Il Presidente della Repubblica potrà nominare 5 senatori che rimarranno in carica 7 anni e non potranno essere rinominati. Gli attuali Senatori a vita: Elena Cattaneo, Carlo Rubbia, Renzo Piano e Mario Monti manterranno il loro posto.
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Il Presidente della Repubblica sarà eletto solo da Deputati e Senatori senza i delegati. Ai primi tre scrutini servirà la maggioranza dei 2/3, dal quarto al sesto i 3/5 degli aventi diritto e dal sesto i 3/5 dei votanti.
REFERENDUM
Verranno introdotti due nuovi tipi di referendum, quello propositivo e quello di indirizzo. Per le leggi di iniziativa popolare saranno necessarie 150mila firme.
RIFORMA DEL TITOLO V
Viene eliminata la competenza legislativa concorrente tra Stato e Regioni e trasferisce allo stato alcune materie che finora facevano parte della competenza concorrente che ripartisce le competenze legislative in esclusive dello stato ed esclusive delle regioni, oltre a quelle concorrenti tra stato e regioni.
ABOLIZIONE PROVINCE E CNEL
Verranno abolite le province, lasciando come enti territoriali solo i comuni, le città metropolitane, le regioni e il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.
Giulia Lenci