L’attrice italiana, lontana dai riflettori da più di dieci anni, ha compiuto 84 anni lo scorso 3 novembre
“Mi fanno male i capelli”. Come dimenticare la disillusione di Monica Vitti mentre recita, con questa allarmante battuta, tutto il disagio insito nella borghesia moderna? Era il 1964 e quella frase tratta da “Deserto Rosso” di Michelangelo Antonioni divenne emblema di un malessere ben più strutturato che parte sì dai capelli, ma arriva al disincanto dell’amore, dei rapporti, dell’era moderna. Parte proprio da qui il nostro omaggio a un’attrice unica nel panorama del cinema italiano ed internazionale, che il 3 novembre ha festeggiato 84 anni. Lei è una delle attrici più amate dal pubblico, ma anche dalla critica, che l’ha premiata con numerosissimi e prestigiosi riconoscimenti. Ha lavorato con i più grandi del cinema italiano e internazionale. Purtroppo da 15 anni è affetta da una malattia simile all’Alzheimer. E lei, da grande donna quale ha sempre dimostrato di essere tanto nella vita professionale che in quella privata, nei momenti di lucidità ha deciso di ritirarsi per non vivere sotto gli occhi di tutti la sua sofferenza. Per celebrare il mito che tutt’ora è, anche se lontana dai riflettori, ripercorreremo la sua carriera, fatta di grandi interpretazioni, di ruoli drammatici e comici, il tutto condito dall’eleganza, la determinazione e il talento che la grande Monica Vitti ci ha lasciato anche in una assenza.
Lontana dai riflettori ma sempre impressa nella memoria come un’ icona intramontabile
Maria Luisa Cecarelli, in arte Monica Vitti, è nata a Roma il 3 novembre 1930,anche se è di origini siciliane. Diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica nel 1953, la Vitti inizia la sua carriera dedicandosi al teatro, soprattutto a quello drammatico, mentre inizia ad interpretare qualche ruolo secondario in pellicole comiche. Il primo ad accorgersi di lei è Michelangelo Antonioni che la dirige, in rapida successione, dal 1960 al 1962, in “L’Avventura”, “La Notte” e “L’eclisse” e, ancora in “Deserto Rosso” (1964) e “Il mistero di Oberwald” (1981). Vitti è protagonista anche nella vita di Antonioni, al quale si lega in un’appassionata storia d’amore cui seguiranno i rapporti altrettanto importanti con il direttore della fotografia Carlo Di Palma, che la diresse in “Teresa la ladra” (1973), “Qui comincia l’avventura” (1975) e “Mimì Bluette fiore del mio giardino” (1976). Terzo grande amore, e unico marito, dell’attrice è il fotografo Roberto Russo, fidanzato più che ventennale con il quale si sposò nel settembre del 2000. Nella sua carriera l’attrice italiana è comparsa in oltre 50 film, è stata doppiatrice, ha recitato in teatro e in televisione, molto amata da grandi registi e dal pubblico, capace di interpretazioni drammatiche ma consacrata al successo da quelle brillanti o più marcatamente comiche, al punto di essere l’unica, indiscussa, grande protagonista femminile della stagione della commedia all’italiana, e non certo come semplice ‘spalla’ di colleghi quali Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Alberto Sordi e Ugo Tognazzi. A testimoniare il successo ottenuto il lunghissimo elenco dei premi ricevuti: cinque David di Donatello come migliore attrice protagonista, più altri quattro riconoscimenti speciali, tre Nastri d’Argento, 12 Globi d’oro di cui due alla carriera. Motivazione quest’ultima anche di un Ciak d’oro e di un Leone d’oro a Venezia. Monica Vitti poi, una unica volta, si è diretta da sola, nel 1990 in “Scandalo segreto”, per il quale è stata anche coautrice della sceneggiatura, ultimo suo lavoro cinematografico cui seguirono la miniserie tv “Ma tu mi vuoi bene?” nel 1992 e una apparizione nel programma “Domenica in” nella stagione 1993-1994. Una carriera brillante finita però, forse, un po’ precocemente non solo per sua scelta. Sono infatti ormai 15 lunghi anni che Monica Vitti è uscita di scena, lasciando a tutto il suo pubblico un ricordo fresco e ancora giovane di sé. Dal 2000, all’ora 69enne la Vitti decise di ritirarsi a vita privata, un po’ a causa della sua terribile malattia e un po’ forse perché stanca del suo successo. Qualcuno ha voluto azzardare qualche ipotesi su dove si trovi ora e cosa stia facendo, ma in pochi si sono interessati a lei semplicemente per il piacere di ricordarla come ai vecchi tempi. Solo alla sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, nell’ottobre del 2011, le viene dedicata una mostra in occasione della quale vengono proiettati Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca e Scandalo segreto. Risale alla stessa giornata la presentazione del volume ideato e realizzato da Cinecittà Luce, “La dolce Vitti”. E anche quest’anno Monica non ha festeggiato il suo compleanno con i suoi fan, bensì in quel silenzio che lei stessa ha scelto coscientemente. Noi però vogliamo ricordarla così, bella e sorridente, una donna ironica che sapeva prendersi in giro e allo stesso tempo scegliere per se stessa senza l’aiuto di nessun altro.
Auguri Monica
Maria Rita Cappucci