Comunicato stampa
Aldo Onorati, noto poeta di Albano Laziale, è stato inserito all’interno dell’antologia poetica “Nell’Uomo”, recentemente pubblicata da “Controluce”. Si tratta di un percorso lirico che comprende tre generazioni di artisti. Gli autori che sono stati scelti e a cui è dedicato ampio spazio di rilievo critico e realtà lirica (nove poesie per ciascuno dei poeti conclamati e due per le nuove “leve”, Di Iulio e Gigante) sono i seguenti: Aldo Onorati, noto per i suoi romanzi, tradotto in 22 lingue nel mondo, ma riscoperto da poco nella sua originalità di poeta; Giorgio Bàrberi Squarotti, critico letterario e storico della letteratura di fama mondiale, a cui forse si è dato – da parte degli esegeti – minor risalto come autore di versi, ma che, come scrive Fabio Pierangeli nell’illuminante prefazione: “Nel gioco dei dadi paradossale delle esistenze, il fatto di essere tra i critici sommi del nostro Novecento e dei primi anni del Duemila, in qualche modo relega in secondo piano la lunga pregevolissima attività poetica di Barberi Squarotti… Si devono leggere invece autonomamente le sue raccolte, dimenticando l’interprete dei testi…”; Elena Clementelli, considerata ormai la maggiore poetessa italiana vivente; Bruno Fabi, caposcuola del Movimento filosofico “Irrazionalismo Sistematico”, anch’egli insigne in quando filosofo a cui Ugo Spirito ha dato fiducia ai tempi del suo capolavoro “Il Tutto e il Nulla”, ma riscoperto poeta di prima grandezza verso la fine della sua lunga vita; Armando Guidoni, autore di importanti studi scientifici (ha svolto per anni attività di ricerca all’interno dei laboratori del CNEN), e poeta di efficace sintesi lirico-scientifica; Pasquale Maffeo, uno dei maestri del secondo Novecento, tenace ricostruttore della tecnica e del metro classico, oltre che critico letterario, scrittore e anglista di larga fama; Marco Onofrio, della generazione di mezzo, indicativo nella poliedricità della sua scrittura, ove poesia, saggistica e narrativa si intersecano in un dettato nuovo; Ugo Maria Palanza, segnacolo coraggioso d’indipendenza di giudizio nella letteratura, maestro lungimirante e scomodo: anch’egli ha contribuito sostanzialmente con la sua produzione nel campo della lirica, come d’altronde Giulio Panzani, giornalista polemico, instancabile operatore culturale, raffinato lirico che lega la generazione dei Maestri a quella più vicina alle poetesse Ivana Uras (affermata nel campo didattico-pedagogico), Fulvia di Iulio, Mariangela Gigante e Lia Lafronte (la prima donna avvocato della Rota Romana). Una lettura consigliabile specie ai giovani interessati a immettersi nel difficile, infido ma altissimo campo della poesia.