Un recupero del quale potrà beneficiare l’intero territorio
La Casa delle Culture e della Musica è ricavata dalla ristrutturazione del convento del Carmine lasciato per anni in completo stato di abbandono e degrado. Il recupero dell’intera struttura, che si affaccia su piazza Trento e Trieste, è costato quattro milioni e 200mila euro ed è stato finanziato con i fondi strutturali europei, gestiti dalla Regione, riferiti a precedente programmazione (2007-2013) nell’ambito del progetto Plus (Piano locale urbano di sviluppo). Dal progetto esecutivo si apprende che gli ambienti, a piano terra, sono estesi su una superficie complessiva di 543 metri quadrati suddivisi tra sala concerti e servizi relativi (mq 252), sala polivalente con servizi relativi (mq 133) e servizi generali (mq 158). Poi c’è il piano ammezzato adibito ad uffici per mq 90; il piano primo per mq 756 suddiviso tra sale polivalenti con servizi relativi (mq 255), biblioteca con servizi relativi (mq 461) e parti comuni (mq 40); il piano cantinato mq 340. Numeri che fanno emergere quanto imponente è il complesso edilizio recuperato. Anche dal punto di vista storico-artistico è stato effettuato un recupero di elevato interesse. Il sindaco Fausto Servadio si dichiara orgoglioso di aver contribuito nel portare a termine questo straordinario recupero e spera che ogni cittadino di Velletri ne andrà fiero. Parla di un lavoro complesso che ha seguito in prima persona anche in funzione della delega ai Lavori pubblici della quale è titolare. Nell’eseguire l’intervento di recupero si è puntato sulla spazialità eliminando controsoffitti e sfruttando a tutt’altezza gli ambienti, creando in alcuni casi, dei doppi livelli. Ad esempio, nella sala grande della biblioteca, è stato realizzato un soppalco che arricchisce l’ambiente di un nuovo spazio per la lettura più riservata: esso articola il volume e la sua struttura in acciaio crea importantissimi collegamenti fra il muro di spina dell’edificio e la facciata, caratterizzata da un preoccupante “fuori piombo”. Sotto il soppalco sono stati creati: un corridoio di distribuzione delle zone di lettura, che restano così più silenziose, e una serie di servizi. Le soluzioni migliorative messe in atto per il contenimento energetico e l’isolamento termico dell’edificio storico sono un gioiello di tecnologia. Si è intervenuti sulle coperture e una miglioria è costituita dal “tetto ventilato” che propone pannelli isolanti il più possibile ecocompatibili ottenuti dal legno. Per sfruttare il più possibile le potenzialità termiche dell’edificio, al fine del contenimento energetico, è stata studiata e riproposta la soluzione più semplice utilizzata nei secoli e addirittura nei millenni scorsi: creare fra i vari piani, ovviamente in modo indipendente per non compromettere la sicurezza antincendio, un sistema di ventilazione che porti l’aria più fresca dal piano interrato ai piani alti ottenendo così un raffrescamento naturale: sono stati creati dei canali di ventilazione dai cantinati, sfruttando le potenzialità intrinseche all’edificio per mitigare le temperature dei piani superiori e quindi limitare l’uso dell’impianto di raffrescamento meccanico solo ai giorni con temperature particolarmente elevate». Nella stagione invernale i passaggi d’aria vengono interrotti con saracinesche. Resta invece attiva solo la ventilazione del cantinato per migliorarne la salubrità e controllare l’umidità. Il contenimento dei costi energetici è un altro degli obiettivi che si è contato di raggiungere grazie alle scelte impiantistiche effettuate. Sono state utilizzate apparecchiature a bassissimo livello energetico, quali lampade ad altissima efficienza, macchine per gli impianti meccanici ad altissimo rendimento, macchinari elettrici a bassissime perdite. C’è poi un sistema di gestione e controllo di supervisione a generale controllo di tutti i sottosistemi e teso ad ottimizzare i consumi. «Il sistema di supervisione è in grado, grazie ad un’attenta programmazione, di ottimizzare il consumo energetico stanza per stanza. La regolazione ambiente integrata così pensata permette un risparmio energetico pari al 25%, correlata alla sensibilizzazione da parte dell’utilizzatore. I sistemi di controllo LMS (Light Management System) consentono di ridurre sensibilmente i consumi elettrici degli impianti di illuminazione senza ridurre la qualità funzionale degli ambienti e il benessere delle persone che in questi ambienti vivono e lavorano. Ridurre la luce artificiale in relazione alla quantità di luce naturale presente, così come spegnere le luci in assenza di persone nell’ambiente sono operazioni che possono essere rese automatiche o gestibili anche a distanza, magari via internet. Ciascuno degli impianti, di cui si è dotato il complesso, prevede il proprio sistema di gestione e supervisione per cui ad esempio, l’impianto di rilevazione fumi ha la sua centrale di controllo e supervisione; al tempo stesso, l’impianto di climatizzazione ha il suo sistema di supervisione e controllo, così come l’impianto elettrico generale ha il suo impianto bus che consente il controllo e comando a distanza di tutte le utenze elettriche. Al fine di migliorare la qualità estetica e la funzionalità dell’ambiente, è stato realizzato un sistema di controsoffittatura costituito da pannelli acustici disposti a rivestimento della nuova struttura in acciaio di controventamento sismico. Inoltre si è agito per il miglioramento sismico delle arcate del chiostro, a realizzare nuove ringhiere in ferro, con disegno analogo a quello originario. Eseguite poi verifiche acustiche nella sala concerti e nella sala prove musicali. Sono state posizionate poltrone con speciali prestazioni acustiche e apparecchi illuminanti per la sala prove, anch’essi con particolari prestazioni acustiche. Per la sala concerti, in particolare, si è studiata un’illuminazione rivolta verso il basso – ma non abbagliante – e un’illuminazione diffusa verso l’alto, tale da mettere in valore il vecchio sistema di copertura a capriate lignee nella sua relazione complessa con le nuove strutture in acciaio. In prevalenza gli apparecchi scelti sono dotati di lampade led, con notevoli vantaggi sia di durata che di contenimento energetico. Poi, per il resto, tutte lampade fluorescenti a basso consumo.
Luca Masi