Fisco
15 Gennaio 2016
Le coppie più belle e famose del 2015
15 Gennaio 2016

Arancia, Il frutto del sole

DanieleL’arancio è un agrume originario della Cina e Giappone ed è quello che dà frutti dolci e succosi. Diventato l’agrume più coltivato al mondo si è diffuso nel bacino del Mediterraneo intorno al 1100. Come risulta anche da un affresco di Pompei, la pianta della versione amara, detto anche melangolo, era conosciuta dai romani già nel 100 d.c. e gli egiziani e i greci, che la chiamavano ”portocalì“, ne facevano grande uso come pianta ornamentale e per aromatizzare unguenti e cibi.
Il termine che noi usiamo per indicare il frutto dolce deriva dall’arabo “narang” che però in quella lingua vuol dire arancia amara, mentre la dolce si chiama “burtuqal”.
Abbiamo fatto un po’ di confusione ma ci consoli sapere che nella lingua parlata di molte regioni il dolce frutto del sole si chiama ”portogallo”.
Le molteplici varietà che attualmente ci consentono di avere un prodotto fresco in ogni periodo dell’anno, sono divise principalmente tra le bionde e le sanguigne, ma, mentre in Italia preferiamo queste ultime come il Moro, il Tarocco o il Sanguinello, all’estero sono le bionde che la fanno da padrone. All’inizio del 1800 in un monastero del Brasile fu prodotta un’arancia ovale, dolcissima, con la buccia sottile, senza semi, con la parte inferiore a forma di ombelico a cui venne dato il nome Navel che in inglese, appunto, vuol dire ombelico. Ora queste arance Navel, suddivise in ulteriori varietà, sono le bionde più prodotte e consumate al mondo.
Quando il nostro fisico ne ha bisogno le arance rappresentano il modo migliore per raggiungere la dose giornaliera di frutta consigliata dagli esperti in quanto le quantità di sostanze buone e salutari che esse contengono, sono rilevanti ed è preferibile mangiare le arance piuttosto che assumere integratori vitaminici. L’arancia è meglio mangiarla intera. Nelle spremute non ci sono quasi più le fibre e la vitamina C e molti sali minerali sono ridotti notevolmente.
In cucina ha un impiego praticamente universale, dagli antipasti ai primi, ai secondi ai dolci. Nelle preparazioni culinarie della Sicilia, che è la regione italiana maggiore produttrice, il dolce, succoso frutto del sole, viene usato in modo superlativo adoperando la polpa, il succo e la buccia sia in piatti dolci che salati.
Anche all’estero ci sono molte famose ricette e liquori che hanno l’arancia come ingrediente, ma, in massima parte si utilizza quella amara perchè ha un aroma particolare e più intenso. In Francia la ricetta originale dell’ ”Anatra all’Arancia” prevede l’uso della buccia della “bigarade”, arancia amara, che è anche usata per il Grand Marnier e il Cointreau. In Inghilterra e specialmente a Dundee, non si può fare a meno di usare la buccia della ”bitter valencia”, arancia amara, per fare la famosissima “marmalade”. Ovviamente prima di utilizzare questa amarissima buccia, bisogna toglierla dal frutto e farla bollire diverse volte fino a che non rimanga un piacevole “ammandorlato” e non cuocerla insieme al frutto perchè altrimenti l’amaro penetra all’interno e non se ne va, rendendo il tutto non piacevole da mangiare.

Caro Daniele,
il piatto di formaggi è preferibile servirlo con il miele, marmellate oppure al naturale? Grazie, Marta
Non sopporto quei ristoranti che servono il plateau di formaggi, più o meno freschi, come ricotta, mozzarella, caciottine, accompagnati da ciotole di miele e marmellate varie. Ognuno è libero di mangiare come vuole ma, se è un appassionato di formaggi, è sicuro che vuole sentire il sapore del formaggio, in modo particolare se è delicato, e marmellate e miele coprono quasi totalmente questi sapori. E’ invece utile abbinare un miele di fiori bianchi, come l’acacia, delicatamente dolce e profumato, quando ci si trova a degustare formaggi molto stagionati e forti erborinati perchè le sensazioni amare e piccanti, che essi rilasciano, vengono attutite da quel delicato dolce, facendo meglio apprezzare il sapore proprio del formaggio. Comunque io preferisco sempre abbinare un buon vino dolce senza miele. Prova un buon Gorgonzola bevendoci un bicchierino di vino muffato!

Caro Daniele,
Si può abbinare il vino rosso ad un piatto di pesce?
Mille grazie, Vanessa
Annoso e dibattuto argomento. Sicuramente si può abbinare il vino rosso ad un piatto di pesce ma, devono essere rispettate due condizioni:
1 Il pesce deve essere grasso e cucinato in maniera complessa con altri ingredienti che aumentino la sensazione di saporito e persistenza.
2 Il vino rosso deve essere giovane, con sensazione di freschezza, pochissimo tannino e profumi che si avvicinano all’aroma del piatto.

Comments are closed.