Allarme smog e inquinamento in tutta Italia

Intervista all’attrice Alice Torriani
27 Gennaio 2016
La Ilm Lighting di Luca e Federico Ognibene
27 Gennaio 2016

Allarme smog e inquinamento in tutta Italia

Il primato negativo va alla città di Milano seguita da Torino e Napoli

 

Mezza Italia ha trascorso il mese di dicembre senza respiro, sotto una coltre di inquinamento che ha messo in allarme gli scienziati, gli ambientalisti, i medici e soprattutto le istituzioni nazionali e locali, che hanno cercato di prendere provvedimenti di ogni genere contro questo fenomeno così allarmante. Riguardo alle città più inquinate, è senza dubbio il capoluogo lombardo a detenere il triste primato, seguita da Torino, Napoli e Roma. Tanti sono stati i provvedimenti adottati dai comuni : per esempio limitare drasticamente la circolazione di autoveicoli e adottare il sistema delle targhe alterne, incentivando l’uso dei mezzi pubblici. Oltre al settore dei trasporti, l’allarme proviene anche dall’eccessivo consumo di gas e luce in ambito industriale e domestico. A questo proposito, la legge di stabilità, entrata in vigore il primo gennaio 2016, prevede diversi incentivi economici per invitare gli enti locali e i cittadini in generale, a seguire delle strategie di consumo moderate, più a favore dell’ambiente. Partendo dai consumi domestici, (la detrazione del 65 % per l’efficienza energetica viene estesa anche ad alcuni interventi di domotica come l’acquisto e l’istallazione di dispositivi multimediali per il controllo degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda e climatizzazione), per passare alla diffusione e all’utilizzo di nuovi mezzi alternativi per il trasporto pubblico (nuovi treni ecosostenibili, più investimenti sulle auto elettriche, su piste ciclabili e camminabili), tante sono le idee per adeguare il nostro Paese ad un’ economia più ecosostenibile. Prima di arrivare alle soluzioni, cerchiamo di comprendere quali sono gli effetti delle sostanze inquinanti sulla salute dell’uomo e soprattutto come si può far fronte a questa emergenza, limitando i danni il più possibile.

Quali sono gli effetti dell’inquinamento sulla nostra salute
Con i livelli attuali di inquinamento i rischi sono alti sia per le persone che non hanno particolari patologie, ma soprattutto per coloro che soffrono già di problemi respiratori o altre malattie croniche. Non a caso, negli ospedali e presso gli studi dei medici di base, si è registrato un aumento di casi di laringite, faringite, asma, e altre patologie legate alle vie respiratorie. Oltre a questo, a lungo andare l’inalazione di sostanze inquinanti provoca gravi ripercussioni anche per l’apparato cardiovascolare. Ed è per questa ragione che il numero di infarti e ictus aumenta con l’aumentare dell’inquinamento. Inoltre con il tempo i danni possono diventare cronici e dar vita così a disturbi molto più gravi di quanto si pensi. A tal proposito, è spiacevole ma doveroso ricordare che l’Italia detiene il triste primato europeo per morti premature causate dall’inquinamento atmosferico.

In che modo ci si può difendere?
Bisogna cercare di evitare esposizioni prolungate all’aria aperta nelle ore di massima concentrazione dello smog: niente attività fisica quindi, quando i livelli di inquinanti sono alti o nelle aree più malsane. Privilegiate l’uso di mezzi pubblici o la bicicletta e lasciate a casa l’auto. Niente camini o riscaldamento a legna (l’inquinamento da combustione di legna è tutt’altro che trascurabile). Anche lo smaltimento dei rifiuti produce inquinamento, effettuare una corretta raccolta differenziata è un contributo significativo alla sua riduzione. Tra le più importanti fonti di inquinamento ci sono senza dubbio quelle domestiche: fumo di tabacco, fornelli a gas, forni a legno e camini, mobili e prodotti per la casa, riscaldamento a gas, riscaldamento a kerosene, condizionatori. Possiamo ridurre questa forma di inquinamento arieggiando molto gli ambienti domestici, evitando di utilizzare camini a legna, scegliendo vernici e smalti a basso contenuto di VOC e senza formaldeide. Il marchio Ecolabel della UE certifica prodotti a ridotto impatto ambientale.
Chi sono i soggetti più a rischio
Senza dubbio i soggetti più a rischio sono i bambini e gli anziani. Per i primi, essendo i loro meccanismi di difesa dell’organismo ancora in via di sviluppo, inalare smog e polveri sottili può metterne a repentaglio la corretta crescita. Inoltre i bambini hanno normalmente una ventilazione più frequente rispetto a quella degli adulti, ovvero, proporzionalmente, la quantità di aria scambiata in un minuto da un bambino, è maggiore e di conseguenza sono maggiori anche le quantità di inquinanti ai quali è esposto. Infine il bambino non ha la statura di un adulto: la sua altezza lo porta ad essere fisicamente a contatto più stretto con le superfici stradali e i tubi di scappamento delle auto. Per quanto riguarda gli anziani, in primis, soffrono spesso di malattie pre-esistenti che possono essere aggravate dall’inquinamento, è questo il caso delle malattie cardio-vascolari e respiratorie. Nelle persone con questo tipo di patologie, è stato provato che le polveri sottili possono giocare un ruolo sfavorevole, facendo aumentare la frequenza degli episodi di scompenso. Inoltre c’è da aggiungere che la capacità dell’organismo di un anziano di sopportare situazioni di stress fisico è minore, pertanto sono soggetti più dei giovani alle conseguenze dell’inquinamento atmosferico.
Affidarsi al meteo: pioggia e vento sono l’unica salvezza
Per disperdere gli inquinanti sì: solo il rimescolamento dell’aria dato dalle perturbazioni può abbassare le concentrazioni di inquinamento. Le amministrazioni e i cittadini possono agire soltanto in maniera “preventiva”, cercando di contenere le immissioni di smog nell’aria limitando le fonti di inquinamento (trasporti, riscaldamenti, industrie). Le variabili meteorologiche sono di fondamentale importanza: sono responsabili della velocità con cui gli inquinanti vengono trasportati e si disperdono (velocità del vento, alta o bassa pressione) o portati al suolo (pioggia).

Maria Rita Cappucci

Comments are closed.