Corrado Gentile, giornalista e conduttore. 45 anni, 20 dei quali spesi al microfono di RDS – 100% Grandi Successi, una delle più note emittenti radiofoniche italiane. “Normale”. Ti risponde così quando gli chiedi quale aggettivo descrive meglio il suo modo di essere, dentro e fuori la radio. “Essendo normale, diventi speciale in un mondo affollato di gente che per darsi un significato, conquistare una posizione, deve puntare costantemente all’eccesso: gli estremisti della comunicazione”. Beh, ma un po’ speciale deve esserlo, se Anna Pettinelli (la “dea Kalì” dell’FM nazionale) dopo circa 15 anni da “single”, ha voluto proprio lui come partner fisso nella fascia dalle 9 alle 12. Scelta felice, perchè da quel marzo 2013, i dati di ascolto salgono costantemente. Insomma, la coppia funziona. Il segreto? “Nessun segreto. Semplicemente non ci prendiamo troppo sul serio. Ci smontiamo a vicenda, ma senza forzature. E le nostre diversità di storia, di carattere, non diventano un limite, ma una doppia risorsa”. Come è nato il soprannome ‘professore’? “L’ha tirato fuori Anna nei primi giorni insieme e nel tempo si è impossessato di me”. Come si sente un giornalista ‘prestato’ all’intrattenimento? “Diciamo che se un calciatore va in prestito al Barcellona, spera di restarci a lungo! Scherzi a parte, il giornalista non lo fai, lo sei. E’ un modo di lavorare la notizia, una filiera con cui garantisco sempre chi mi ascolta. Capiamoci, annuncio canzoni, ma tutto il resto è contenuto, anche se non sono più news di cronaca”. Raccontare eventi, è una delle cose che gli riesce meglio e dalla quale non riesce a staccarsi: dal 1996 segue il Festival di Sanremo e da quest’anno pure il Giro d’Italia. “Ti dico uno dei complimenti più belli che ho ricevuto: mi piace ascoltarti, perchè mi sembra di stare con te nell’evento”. RDS dal 1995 fino ad oggi… non hai voglia di cambiare minestra? “Provocazione respinta. E’ il ristorante che è sempre lo stesso, il menu cambia spesso e lo chef ci sa fare. E poi sarà che le grandi catene non mi ispirano, preferisco la conduzione familiare. Nel bene e nel male sai a chi bussare”. Come la mettiamo con la tv? Molti tuoi colleghi fanno carte false per starci dentro. “Se conosci un bravo falsario… – ride – la televisione resta l’unico mezzo che ti fa diventare davvero famoso. Comunque, non mi dispiace essere solamente noto; posso vivere normalmente”. Eh già, la normalità…