Alla festa del Fatto l’intervista alle tre giovani sindache
Come ogni anno, si è svolta a Roma la Festa del Fatto Quotidiano, un imperdibile appuntamento con il mondo della libera informazione che ospita dibattiti e interviste ai personaggi politici più in vista del momento. Quest’anno il palco è stato montato nell’incantevole scenario degli antichi spazi del Campo Boario nei pressi del quartiere Testaccio, una bucolica ambientazione all’aria aperta investita dal caldo sole estivo nel weekend di sabato 27 e domenica 28 agosto. Tutti proventi del merchandising e dello spettacolo “Perché No” con Marco Travaglio e Giorgia Salari, sono stati donati al Comune di Amatrice per ricostruire una scuola e un asilo.
La giornata di sabato è stata interamente dedicata alla Costituzione, dunque incentrata all’imminente referendum sulla Riforma Costituzionale voluta dal governo Renzi, e sui vantaggi o gli svantaggi che comporterà un’eventuale vittoria del sì o del no, con un acceso dibattito tra Salvatore Settis, ex Direttore della Normale di Pisa, schierato per il No, e Dario Nardella, Sindaco di Firenze e renziano di ferro, che invece ha difeso il Sì e l’operato del Governo. Alle 21:00 un altro argomento “caldo”, Il fondatore del Fatto, Antonio Padellaro, ha moderato il dibattito “Fuori i partiti dalla televisione?”, durante il quale Bianca Berlinguer, ex direttrice del tg3, Massimo Giannini ex conduttore di Ballarò, Carlo Freccero, consigliere di amministrazione Rai e il direttore del tg di La7 Enrico Mentana, hanno raccontato la propria esperienza nel settore del servizio pubblico, su cui i partiti, in particolare il PD, da troppo tempo hanno messo le mani, facendo il bello e il cattivo tempo. Infatti pare che Bianca Berlinguer sia stata revocata dalla direzione del tg3 perché contraria alla Riforma Costituzionale, e che il programma Ballarò sia stato cancellato dal palinsesto Rai perché sgradito al Governo. Gli ospiti hanno rinnovato il loro appello alla libertà d’informazione e alla qualità dell’offerta televisiva, perché solo una televisione pluralista e variegata può permettere ai cittadini di formarsi un’opinione completa e ragionata su ciò che accade in Italia e nel mondo. Si è parlato anche del recente tragico terremoto, e di come è stato raccontato dalla stampa italiana. Domenica 28, invece, sono stati affrontati diversi temi durante l’intervista multipla alle Sindache Virginia Raggi (38 anni) e Chiara Appendino (32 anni), in collegamento telefonico, del Movimento 5 Stelle, rispettivamente elette a Roma e a Torino, e a Isabella Conti (30 anni), Sindaca Pd di San Lazzaro di Savena (BO) che, opponendosi a una grande speculazione edilizia, ha fatto partire un’inchiesta della Magistratura nella quale sono stati coinvolti anche importanti esponenti del suo stesso partito. Il dibattito è stato moderato dal giornalista Gianni Barbacetto.
VIRGINIA RAGGI
La domanda che è stata rivolta a Virginia riguardava le Olimpiadi. La Sindaca ha risposto sorridendo che non è un tema che interessa la cittadinanza ma solo i giornalisti, e che presto prenderà accordi con Malagò per discutere della questione, ma per ora il suo parere rimane contrario, perché Roma non è pronta ad accogliere un evento di tale portata. Ha poi aggiunto: “Roma è piena di impianti sportivi, ne abbiamo circa 160 e sono in condizioni disastrose. Un atleta per arrivare alle Olimpiadi deve crescere nello Sport … quindi lo Sport va praticato tutti i giorni. Nelle nostre scuole i bambini praticano sport una volta a settimana, per un’ora. Se vogliamo parlare di Sport, parliamone, perché lo Sport è qualcosa che deve essere sicuramente implementato, ma a partire dall’infanzia”. Ha poi raccontato un aneddoto per spiegare l’importanza dello Sport per i bambini: “Sono stata a un convegno di cardiologi, una conferenza internazionale che viene ospitata dalla Nuova Fiera di Roma, e l’organizzatrice mi ha spiegato come negli ultimi anni, in Italia, i problemi cardiaci stiano iniziando ad interessare in bambini. E sa perché? Perché hanno uno stile di vita sbagliato”. “Allora – ha concluso, – se vogliamo parlare di Sport, se vogliamo parlare di prevenzione, iniziamo a promuovere uno stile di vita sano, già dalle scuole, con un’alimentazione equilibrata e con una pratica sportiva quotidiana, magari offerta all’interno dei nostri impianti sportivi, e se qualcuno ci volesse dare una mano a ristrutturare questi impianti perché ama lo Sport, noi ne saremmo ben lieti”.
CHIARA APPENDINO
A Chiara è stato chiesto se sapeva dell’esistenza di un’elite di 120 uomini e donne d’oro, provenienti da 4 centri di potere (Ex Pci, Banche torinesi, Fiat e mondo accademico), che hanno governato Torino negli ultimi decenni, e come ha potuto lei, da outsider, spezzare questa catena. La Sindaca ha risposto che c’era una forte richiesta di cambiamento nella città, rimasta inascoltata per troppi anni, perché il Centrosinistra che ha governato Torino per anni aveva abbandonato a loro stesse le periferie. Ed è proprio dalle periferie che è partito il Movimento 5 Stelle durante gli anni all’opposizione, cercando di dare una risposta concreta ai problemi e ai bisogni dei cittadini. “Nelle nostre linee programmatiche ci siamo impegnati a relazionarci pubblicamente e ad avere un dibattito continuo con i torinesi – ha affermato la Sindaca, – perché per noi è importante favorire la partecipazione e assicurare la trasparenza sul nostro operato”.
ISABELLA CONTI
La prima domanda che il giornalista ha rivolto alla Sindaca, riguardava le vicende che hanno coinvolto il Comune da lei amministrato e che l’hanno vista schierarsi contro il suo partito e contro il cemento. “Abbiamo tenuto come unici pilastri di riferimento la legalità e il bene comune, questo ha comportato da parte di una serie di mondi economici interessati a quel progetto una serie di pressioni – ha risposto la giovane Sindaca, e ha aggiunto – decisioni del genere comportano una grande responsabilità, e la responsabilità ce la siamo assunta come Sindaco, come Giunta, e come Consiglio comunale. Il nostro voto ha visto la collaborazione di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale, tranne Forza Italia. Si decide, si lotta e si combatte insieme”. “Le brave giunte – ha concluso – devono individuare, insieme, strade alternative che diano ricchezza, lavoro e prosperità alla città”. Ha poi illustrato alcune iniziative che ha adottato nel suo Comune per favorire la Green Economy: “Abbiamo messo a bando una porzione di capannoni di proprietà del Comune immaginando dei criteri molto precisi che favorissero la sostenibilità ambientare e l’occupazione giovanile. Ebbene, si sono presentate diverse realtà, e ha vinto Alce Nero, un’azienda leader nel settore del biologico che è venuta a investire nel nostro territorio e in un’area cementificata per l’80% e verde per il 20%, ribalta le proporzioni, restituendo a verde l’80% del territorio e portando assunzioni per i nostri giovani”.
Dopo la politica un altro dibattito, questa volta sul cinema, incentrato sul film rivelazione dell’anno “Lo chiamavano Jeeg Robot” con la proiezione di scene inedite e il dibattito tra gli attori principali e il regista del film Daniele Mainetti: Ilenia Pastorelli e Luca Marinelli. Alle 21:30 la Festa è terminata in grande stile con lo spettacolo “Perché No: tutte le bugie del Referenzum”, scritto e interpretato da Marco Travaglio, che ha recitato sul palco assieme all’attrice Giorgia Salari, che impersonava Maria Elena Boschi, rispondendo alle imbeccate di Travaglio con frammenti di dichiarazioni che la stessa Boschi ha rilasciato a vari giornali. Lo spettacolo è stato ideato al fine di mettere in luce paradossi della Riforma Costituzionale su cui gli italiani saranno chiamati a votare a novembre. Nel complesso l’evento ha riscosso un grande successo, e il pubblico ha premiato l’impegno degli organizzatori, e di tutti coloro che hanno partecipato con applausi scroscianti.
Betty Mammucari